Per gli sciatori più esperti e amanti dell’adrenalina e delle forti emozioni, il freeride rappresenta la disciplina ideale sulla neve. Si tratta di uno sport all’avventura: l’obiettivo è divertirsi, cercando di adattarsi nel modo migliore alle continue mutazioni della neve. Svolto fuoripista e, pertanto, su un manto nevoso disomogeneo, dove pendenza, condizioni della neve, esposizione al sole e intensità del vento sono tutt’altro che prevedibili,
nel freeride lo sciatore è in grado di impiegare la propria esperienza per trovare la sciata giusta al momento giusto. Allenamento, riflessi e adattamento alle condizioni della neve sono le peculiarità dello sciatore freeride, a cui non devono mancare una certa esperienza nella pratica sciistica oltre che la propensione a rischiare e a mettersi alla prova. Sebbene molti sciatori impieghino i classici sci per effettuare questa disciplina invernale, gli sci freeride sono la scelta migliore per essere attrezzati nel modo giusto.
Gli
sci freeride presentano particolari caratteristiche che li rende idonei e funzionali allo sport per il quale sono stati pensati e realizzati. Sono sci dalla
larghezza accentuata, strutturati per il miglior contatto con la neve fresca e con il manto piuttosto irregolare, tipico dei terreni disomogenei fuoripista. Anche
la lunghezza è maggiore rispetto ai classici sci impiegati per le discese in pista o per lo scialpinismo. Con uno sci di questo tipo, infatti, lo sciatore potrà avvalersi di un maggiore equilibrio e galleggiamento in neve fresca. In particolare i freerider esperti riusciranno a sfrecciare in discesa a forte velocità, i meno esperti potranno invece curvare con maggiore facilità regolando la velocità a seconda delle proprie capacità.
Per quanto concerne la tipologia costruttiva, gli sci freeride sono realizzati, ormai da circa una decina di anni, prevalentemente con il
rocker, anche definito camber inverso, a differenza degli sci tradizionali che sono costituiti con il
camber maggiormente elevato. Mentre lo sci tradizionale quando viene poggiato sul manto nevoso piano e battuto, per il quale è stato pensato, non tocca il terreno con la parte centrale, che è leggermente sollevata grazie a una curvatura, ma solo con la punta anteriore e con quella posteriore, lo sci freeride tocca il terreno con la parte centrale immediatamente sottostante gli attacchi e non con la punta e la coda che invece rimangono leggermente sollevate. Quest’ultima tecnologia costruttiva è
funzionale a consentire allo sciatore di sfrecciare su un terreno irregolare e disomogeneo, facilitando la capacità di curvatura e di inversione sulla neve.
La gamma di modelli di sci freeride è molto ampia e comprende versioni esclusivamente messe a punto per tale disciplina e versioni performanti anche in pista. Tra i modelli maggiormente di punta si ricordano il Rocker 122 della casa Salomon, che si contraddistingue anche per la sua versatilità e il suo impiego in pista; l’Automatic della Atomic, ideale per destreggiarsi con sicurezza sulla neve fresca ancora immacolata; infine Soul 7 ideato dalla Rossignol, ideale per il fuoripista, oltre che per lo scialpinismo. Per ulteriori dettagli sulle caratteristiche dei modelli in commercio si consiglia di consultare il sito web delle case produttive.
Per quanto concerne il
rapporto tra peso e altezza nella scelta dello sci freeride che fa al caso vostro, occorre considerare le seguenti equivalenze.
Per gli uomini:
- 160, 170 cm / 55, 65 kg: sci freeride da 165, 175 cm;
- 170, 180 cm / 65, 75 kg: sci freeride da 175, 185 cm;
- 180, 190 cm / 75, 85 kg: sci freeride da 185, 190 cm.
Per le donne:
- 150, 160 cm / 45, 55 kg: sci freeride da 150, 160 cm;
- 160, 170 cm / 55, 65 kg: sci freeride da 160, 170 cm;
- 170, 180 cm / 65, 75 kg: sci freeride da 170, 180 cm.
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