L’
ice climbing, ovvero l’
arrampicata sul ghiaccio, è una disciplina che trae origine dall’unione dell'alpinismo invernale e dell’arrampicata. Si tratta di uno
sport estremo che richiede non solo un’ottima preparazione circa le tecniche della disciplina e l’uso dell’attrezzatura, che deve essere ottima, ma anche un certo allenamento fisico e una e una buona conoscenza circa le condizioni del ghiaccio e delle neve.
Nello specifico l’ice climbing consiste nell’
arrampicarsi su formazioni e “cascate” ghiacciate impiegando la specifica attrezzatura, nell’ambito della quale si ricordano prevalentemente le
piccozze, i
ramponi e le corde. Il climber procede quindi sulla parete ghiacciata e ripida
infilzandola con una piccozza e salendo verso l’alto
piantando alternativamente le punte acuminate dei ramponi, per poi conficcare nel ghiaccio l’altra piccozza e tirarsi su sempre con i ramponi. Grazie allo sviluppo di nuovi materiali e attrezzature funzionali, come le punte frontali sui ramponi, oggi la disciplina dell’ice climbing è progredita nella direzione dell’introduzione di nuove tecniche, tra cui proprio la oggi conosciuta
progressione frontale. In passato la scalata avveniva con l’impiego di una sola piccozza e con ramponi senza punte frontali, che consentivano una progressione limitata.
Lo sviluppo dell’attrezzatura ha quindi permesso la crescita della disciplina.
Il
grado di difficoltà di una scalata sul ghiaccio viene valutato sulla base di una
scala canadese, di quella definita
Walter Ice o in relazione alle
scale alpinistiche. Nel complesso tale valutazione si basa su alcune variabili rilevanti, quali la
pendenza, la
configurazione e la
consistenza del ghiaccio. Al riguardo si ricorda che questo tipo di arrampicata può essere praticata
solo nei mesi più freddi dell’anno, quando le condizioni del ghiaccio formatosi sono migliori. Diversamente si possono incontrare pericoli di disgelo da non sottovalutare. Pertanto il climber dovrà avvalersi sia delle sue conoscenze in merito alla nivologia, oltre che delle precedenti esperienze escursionistiche; inoltre è bene chiedere informazioni circa la temperatura e le condizioni ambientali alle guide locali per non lasciare nulla al caso. A livello generale è comunque possibile asserire che l’ice climbing è
sconsigliato nelle giornate molto fredde, poiché il
ghiaccio secco è friabile e tende a sgretolarsi; altrettanto
pericoloso è il ghiaccio bagnato per via della poca coesione.
Veniamo all’abbigliamento e all’attrezzatura funzionali, ovvero il fulcro di questa pratica. Innanzitutto è necessario indossare l’
abbigliamento tecnico da alpinismo e
vestirsi a strati. Nello specifico questo contempla: l’
intimo traspirante, il
pile termico, la
calzamaglia, la
giacca e i pantaloni antivento, idrorepellenti e traspiranti, i
guanti termici e idrorepellenti
rinforzati sulle dita e sul palmo (al fine di assicurare la protezione alle mani per l’uso continuo delle piccozze), infine il
casco omologato per la disciplina. Il materiale tecnico contempla: gli
scarponi e i
ramponi ad hoc per l’arrampicata dotati di aggancio rapido o, in alternativa, si possono acquistare gli
scarponi con punte frontali incorporate; le
piccozze ergonomiche, più corte rispetto a quelle tradizionali e dotate di manico curvato. Si ricordano altresì alcuni strumenti fondamentali per la sicurezza durante le scalate e per effettuare l’assicurazione, ovvero le misure e le azioni che occorre compiere, da soli o in gruppo, per arrestare una caduta. A tal fine sono necessari: le
viti da ghiaccio, le
corde impermeabili e lunghe circa 60 metri, l’
imbracatura, i
moschettoni e il
freno discensore.
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